Reperti storici: Ammazza la bambina - canzone e video - L'invasione degli uomini Paprika

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Questo video è stato girato alla Libera Università di Alcatraz nei primi anni 90 per portare l'attenzione pubblica a riflettere su le violenze in famiglia e soprattutto verso i bambini, che all'epoca difficilmente venivano denunciate. Il video, andato in onda sulle principali televisioni, accese un interessante dibattito.

Testo e Musica: L'invasione degli uomini paprika, gruppo musicale italiano della fine degli anni 80, formato da Jacopo Fo, Sergio Parini, Davide Rota e Mario Pirovano.
Regia: Carlo Barsotti, che con questo video vinse il premio per la miglior regia "Cabaret amore mio" all'11° festival dell'umorismo 1995 di Grottammare.
Operatore Cinematografico e Tecnico delle luci: Göran Åslund
Montaggio video: Jacopo Fo

... da un articolo di AL BALESTRA del 1987 che racconta del gruppo: Ben più agguerriti sono invece i tre de L'invasione degli uomini Paprika, capitanati dal figlio trentunenne di Dario Fo, Jacopo. «Siamo una diretta filiazione degli indiani metropolitani», spiega Jacopo Fo «E ci battiamo ancora contro lo Stato visto che non siamo riusciti a scuoterlo in altri modi, vediamo se riusciamo almeno a spaccargli i timpani». I mezzi preferiti per questa loro lotta sono «instant song» su temi d'attualità come «Gheddafi» («Gheddafi sei bellissimo / avvolto nel chador / il sorriso tuo bellissimo / ispira solo amor»), «Aids» («Perché Dio mi vuole bene / Sono immune sono immune / da piccolo ero molto buono / per questo ho avuto il condono») o «Chernobyl» («Mangio solo panna montata / Perché è più contaminata lo sono radiopatico, lo sei anche tu / la radioattività ci tira su»). Va detto comunque che il giovane Fo, nel campo dello sberleffo, non è certo un novellino vignettista, collaboratore prima de « Sale», poi de « Male», infine di «Tango», da alcune settimane è riuscito in un'impresa considerata da molti impossibile far rinascere « Male», compianto cavallo di battaglia di tutti i frondisti d'Italia del '77 e dintorni. Il nome cambiato in un più stentoreo «Zut» (formato tabloid, settimanale, tutto a colori, in redazione «Vincino» Gallo, Sergio Saviane, Andrea Pazienza, Bruno D'Alfonso, per non citarne che alcuni), I'erede dei fasti perduti promette di mettere alla berlina i «soliti noti» del panorama italiano il Papa Spadolini, Andreotti, Craxi, Trussardi (protagonista-vittima di un fotoromanzo interpretato, fra gli altri, da Maurizio Ferrini e Paolo Hendel). Con un proposito serio («In mezzo a questa stampa addormentata, "Zut" sarà un segnale di risveglio, diretto anzitutto a noi stessi», promette Saviane), e con un'epigrafe, tratta da un verso di Stefano Benni «Cambia il valore delle cose / cambia il bello ed il brutto / ma Berlusconi è uno stronzo dappertutto»
(Fonte: http://www.linoeimistoterital.com)