La durata della vita si accorcia, la fertilità diminuisce

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..e siamo più esposti alle epidemie, per colpa della chimica selvaggia

Intervista con Valentino Mercati, fondatore di Aboca 

Ho rincontrato Mercati a Sansepolcro, dove, a due passi dal Duomo, c’è la succursale urbana dell’azienda erboristica. Un’impresa agricola modello dove la mensa per i lavoratori è un ristorante biologico di alta qualità. A Sansepolcro c’è il museo Aboca, e, di fronte, il ristorante Il giardino di Piero.

Prima di aprirlo Mercati ha commissionato un poderoso studio sui procedimenti di cottura, quindi oltre al fatto che il cibo è buono è pure certificato il modo di cucinarlo. E questo fa capire quanto la cura dei minimi particolari appassiona Mercati. 

A pochi metri dal museo stanno restaurando una palazzo storico con giardino per ospitare i molti visitatori che vengono qui da tutto il mondo per vedere come funziona questa realtà d’avanguardia. Infatti Aboca, dopo aver incontrato un successo internazionale nella produzione di medicamenti a base di erbe, è diventata il centro di coordinamento di studi che vengono finanziati a suon di milioni di euro presso le più importanti università e centri di ricerca.

Anni fa Mercati si è presentato in un convegno internazionale di farmacologia con un’affermazione bomba: “Le molecole sintetizzate con procedimenti chimici sono diverse da quelle naturali”. Le reazioni di alcuni specialisti di fama mondiale furono stizzite: “Gentile dottor Mercati, per affermare un’enormità simile lei dovrebbe avere il supporto di analisi realizzate da centri ricerca accreditati!”. Mercati si esibì allora in un colpo di teatro, tirando fuori dalla sua cartella per l’appunto i risultati delle analisi effettuate da istituti di fama internazionale. La successiva reazione del mondo accademico è stata per lo più quella di mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. L’ufficio di Mercati sta in cima alla torretta che domina il museo e dalla quale si apprezza la vista sui tetti della città. Una scaletta ripida mi porta in una stanza con vetrate luminose e un grandissimo tavolo rotondo con il ripiano di cristallo.
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