Mangia Umbra ad Alcatraz

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Mangia-umbra ad Alcatraz (Slow Food)


Commenti

Caro Alcatraz, gentil Jacopo

seguo da anni cacao e da subito ho avuto voglia di vedere e toccare con mano la realtà di cui parli.
Solo il lungo viaggio e la tirannia del tempo ci hanno spinto a rinviare più volte. Quest'anno le notizie diffuse a proposito del villaggio ecologico (la pensione si avvicina e un buen ritiro sarebbe un sogno da realizzare) ci hanno deciso a rompere gli indugi e affrontare i quasi 2000 Km che ci separano dalle bellezze umbre.
Purtroppo dobbiamo essere arrivati nel momento sbagliato, perché pur chiedendo la stessa sera del nostro arrivo, notizie a proposito di quello che ci interessava, solo qualche vaga promessa e indicazione sull'ubicazione é quello che abbiamo ottenuto. Fortunatamente altri ospiti, spinti dal nostro stesso entusiasmo, ci hanno permesso uno scambio di idee e di qualche informazione. Al terzo giorno, decisi a ripartire anticipatamente, abbiamo chiesto un'ennesima volta e ricevuto una cartina e tutte le indicazioni necessarie per arrivare a perderci su strade dissestate, franate, inaccessibili. Fortunatamente avevamo un po' di viveri con noi, perché i 40 minuti indicateci si sono trasformati in una escursione di 6 ore. Però abbiamo visto quella che é indicata come "La casa degli gnomi" e ci siamo anche potuti fermare a fare un picnic, riconoscenti al sole che splendeva e riscaldava.
Alcatraz ci é piaciuto molto, ma ci siamo chiesti il senso di un unico grande tavolo, quando il padrone di casa non si degna neppure di rispondere a un solo buongiorno. Probabilmente siamo capitati in un brutto periodo e ci rifiutiamo di pensare che sia sempre cosi. Soprattutto che persone gentili, sorridenti ed aperte come Angela, la cuoca barese, (che vorremmo ringraziare, anche per tutte le utilissime informazioni che ha gentilmente condiviso) riescono sempre a farti sentire ospite gradito e ti lasciano la voglia di rivederle.
Abbiamo avuto anche la fortuna di incontrare ospiti simpatici con cui abbiamo piacevolmente condiviso escursioni, tempo ed idee, ma adesso avrò il mio dafare a convincere la famiglia a tornare...
Chissà, forse quando il villaggio sarà una realtà tangibile...
Nel frattempo mi auguro che Alcatraz continui a crescere.
Tutti i nostri auguri di un veloce ristabilimento alla gentilissima signora Franca.
Ciao
Mauri

Caro Mauri,
francamente sono stupita. Sono Gabriella, mi occupo io del front-office con le persone che vengono a vedere l'ecovillaggio, anche ieri, come oggi sono stata ad Alcatraz a dare informazioni a chi lo desidera, di solito previo appuntamento.. non capisco come mai non sia stata informata del vostro arrivo. Forse una serie di contrattempi... quando esattamente siete venuti? I giorni di Pasqua? Ero lì, tranne il giorno di Pasqua stessa. Mi spiace molto, ripeto, non è nella nostra modalità “abbandonare” gli ospiti. Se mi mandi il tuo indirizzo mail a gabriella@alcatraz.it vedo di informarmi bene e vediamo di capire cosa è successo.
Detto questo e ripetendo le scuse, vorrei precisare un paio di cose: conosco Jacopo da circa vent'anni ed è una delle persone più gentili che esistano, saluta sempre e di solito fa il giro dei tavoli a ogni pasto, forse in quei giorni era molto preoccupato per cose personali e può darsi non abbia risposto a un saluto ma solo perchè non l'ha sentito. Alcatraz quest'anno festeggia il trentesimo anno di attività e ha accolte migliaia di ospiti, credo che la maggior parte ti descriverebbe Jacopo e Eleonora, la moglie, come persone cordiali.
Angela è decisamente una persona magnifica, ma posso assicurarti che chi sta ad Alcatraz è così: gentile. E' la cosa che più mi ha colpito quando quasi vent'anni fa venni anche io come ospite e che mi ha fatto decidere a trasferirmi, facendo così la migliore scelta della mia vita :)
Per quanto riguarda la visita all'ecovillaggio anche qui sono francamente stupita e dispiaciuta. Non accompagniamo nessuno a visitare il posto per due buoni motivi: il primo è che non ci possiamo permettere una persona che accompagni tutti, costerebbe moltissimo e incederebbe sul prezzo delle case, la seconda è che preferiamo così: diamo una cartina molto chiara, avvisiamo di frane e strade dissestate, sul posto ci sono cartelli e piantine per orientarsi al meglio... ma preferiamo che le persone vadano da sole, così che possano “sentire” l'aria, possano girare nei tempi che preferiscono. L'ecovillaggio di Alcatraz ha ambizioni alte, vogliamo dar vita a un posto laico e ad alto risparmio energetico, dove vivano persone che hanno scelto di abitare in un posto particolare, fatto di strade sterrate e di migliaia di alberi. Non si tratta solo di comperare una casa ma di immaginare un altro modo di abitare e vivere. La gestione sarà in mano a chi ci verrà a vivere ed è importante anche una forte motivazione personale, e, in questo momento anche una buona dose di immaginazione. A giugno inizieranno i lavori sulla Casa degli Gnomi (Capuzzola) e sulla Casa Solare, poi la Contrada Oliveto e le Case Laghetto, entro fine anno e prime case saranno pronte e l'ecovillaggio inizierà la sua vita. Come diventerà? Dipende dalla volontà di ognuno e sarà un'avventura fantastica.
Sei ore sono davvero moltissime... ma sono contenta vi siate goduti un bel pic nic, il posto è magnifico. Un caro saluto e spero di rivedervi, altrimenti buona vita a tutti.
 

Devo dire che sono restato stupito della tua lettera. Anche se, come accenni nel tuo messaggio, in quei giorni mia madre stava male e io ero in difficoltà, ho comunque continuato a parlare quotidianamente con parecchie persone venute a Alcatraz per vedere l'ecovillaggio o per altri porgetti. Sul fatto poi che non ti abbia mai salutato sono veramente basito. Se non avessi amato salutare la gente e parlare con le persone non avrei mai aperto Alcatraz... Sinceramente mi sembra di salutare tutti coloro che arrivano qui con un benvenuto e un sorriso e a ogni pranzo e a ogni cena giro tra i tavoli a chiedere se tutto va bene e se manca qualche cosa, e vengo pure preso in giro per questo da metà dei commensali che mi fanno il verso.... e non avrei mai creduto che qualcuno abbia tentato di parlare con me per 3 giorni senza riuscirci... Comunque evidentemente è successo e me ne scuso. Per quanto riguarda la visita all'ecovillaggio mi dispiace che abbiate impiegato così tante ore per percorrere pochi chilometri... Ma più che mettere i cartelli lungo la strada e consegnare cartine con maniacale descrizione del percorso non so cosa possiamo fare. Stiamo costruendo un progetto complesso e controcorrente, e stiamo avanzando con successo verso un risultato che a molti appariva impossibile, quasi ci siamo visto che a giugno fonderemo la cooperativa e quindi daremo inizio ai lavori di costruzione dei primi 20 appartamenti. E' vero, non riusciamo a accompagnare tutte le persone a visitare l'ecovillaggio ogni giorno... E d'altra parte probabilmente l'idea che avevate dell'ecovillaggio è diversa dalla realtà... I 4 chilometri di strada imbrecciata che avete percorso (a parte i 30 metri dove c'è stata la frana), sono in condizioni pressoché ottimali... Nel nostro progetto verranno aggiunte solo delle piazzole e dei guard rail... certo non è una strada asfaltata ma in mezzo ai boschi, per fortuna, è vietato asfaltare le strade. Quindi non si può aspettarsi di meglio per quanto riguarda la viabilità...

Caro Jacopo,
la mia lettera é stata scritta sotto l'effetto della delusione ed é piuttosto brutale: ti prego di scusarmi!
Devo riconoscere che ti ho visto far visitare e descrivere il progetto, per questo abbiamo annunciato subito il nostro interesse (al bar): probabilmente il messaggio non é passato, perché ci fu risposto che l'indomani mattina sarebbe stato possibile.
Anche la cartina e le indicazioni erano dettagliate: non ci siamo persi, anzi abbiamo approfittato della giornata per goderci l'escursione. Solo la frana che ci ha impedito di raggiungere quello che era lo scopo di tutto il viaggio, ci ha lasciato l'amaro in bocca. Certo se avessimo saputo che mancava poco, avremmo continuato a piedi...
Devo anche dire che, a parte augurarti il buon giorno, non mi sono mai rivolto a te: forse sono troppo timido, ma il primo contatto che abbiamo avuto davanti alla grande statua della dea madre mi ha un po' ... gelato.
Per contro la stretta di mano di tua madre e le espressioni di tuo padre mi hanno quasi commosso, e pure la disponibilità di Eleonora e di Angela ci hanno fatto molto piacere.
Che dire: ci sono momenti in cui i congiungimenti astrali non sono favorevoli per certe cose e magari non era ancora il momento per noi di prendere una decisione così importante.
Confermo che l'idea di Alcatraz mi piace molto: non ci siamo arrivati per caso e continueremo a seguirla, convinti che ci viva della bella gente che cerca di realizzare delle grandi idee. Spero quindi che venga presto il giorno in cui più vecchi e forse più saggi, potremo ripassare e apprezzare tutto il buono che offrite al mondo e magari... goderci un pezzo di ecovillaggio.
Nel frattempo, rinnovo il mio augurio di ogni bene
un abbraccio
Mauri