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C'era una volta la Rivoluzione

Il Sessantotto e i dieci anni che sconvolsero il mondo
 Di Jacopo Fo e Sergio Parini

La testimonianza di due protagonisti di una stagione irripetibile. Un racconto sincero, autocritico, ironico.

Jacopo Fo è stato tra i fondatori della rivista satirica “Il Male” e di “Cacao”.
Cura un blog per ilfattoquotidiano.it e fa teatro. Dal 1981 gestisce la Libera Università di Alcatraz, sulle colline sopra Perugia, dove si insegna arte, yoga demenziale, public speaking e difesa della pace e dell’ambiente.

Sergio Parini ha fatto l’organizzatore di concerti e il rocchettaro. È stato caporedattore centrale di “Donna Moderna” e ha lavorato per “Epoca”, “Linus”, “Lotta continua”, “il manifesto”, “Panorama”, Radio Popolare. Ha un bambino, Giorgio, per il quale ha scritto Le fatiche di Ercole (Gallucci).

Qui per leggere un estratto del libro che comincia così:
Noi vecchi reduci di tutte le battaglie ogni tanto ci troviamo intorno al fuoco e ci raccontiamo di quelle notti e quei giorni in cui tentammo di fare la rivoluzione in Italia. Abbiamo raccolto queste storie. Gli episodi e i personaggi qui descritti e raccontati sono puramente frutto di fantasia. Ogni riferimento a fatti o persone reali è puramente casuale. Si dice così di solito no? Ad esempio, quei due che ogni tanto compaiono nelle pagine seguenti e che si chiamano Jacopo e Sergio (a volte parla in prima persona uno, a volte l’altro, oppure tutti e due insieme, a seconda di chi ha vissuto o si è ricordato, pardon, si è inventato quel singolo fatto) è solo un caso se hanno il nostro stesso nome. Noi non c’entriamo niente, siamo falsi e bugiardi come tutti i sessantottini. Ma sì, i sessantottini, o per meglio dire quelli del Movimento, cioè quelli brutti-sporchi-cattivi che hanno messo a ferro e fuoco l’Italia per un decennio dal ’68 al ’78, i truci protagonisti degli anni di piombo (il periodo precedente i mitici anni di merda, gli Ottanta).
Quelli del Movimento per fortuna non ci sono più, o se ci sono adesso sono pentitissimi del loro passato. Quanto eravamo cattivi! Ma cattivi proprio, eh! Senza nessun’altra qualità, come oggi quasi tutti ci ricordano continuamente. Se vi interessa la verità, non leggete le prossime pagine. Quella sta sui volumi di storia scritti dai vincitori. Noi vi raccontiamo un’altra verità, quella di chi ha fatto il Sessantotto e anche il Sessantanove (e il Settanta, il Settantuno, il Settantadue…).
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