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Contenitori, imballaggi e plastiche

Mamma Chimica: contenitori, imballaggi e plastiche

Torna Mamma Chimica! Per i nuovi iscritti che non la conoscono questa rubrica è gestita da Sara Alberghini, prossima abitante dell'Ecovillaggio Solare, mamma di Emiliano e Claudia, e laureata in Chimica. Da queste pagine è nato il blog www.mammachimica.it che contiene molti interessanti articoli, scritti bene, chiari, e alla portata di tutti. Non parliamo di chimica industriale ma di chimica di tutti i giorni. Buona lettura!
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Diversamente dal passato ci sono molti materiali con cui vengono contenuti e commercializzati beni come alimenti, cosmetici, detersivi.
Non più solo carta, vetro e tessuto, ma anche plastica, tetrapak, alluminio.
È chiaro che non avranno tutti lo stesso impatto sull'ambiente, sia quando viene effettuata la loro produzione, sia quando verranno gettati una volta finito il contenuto.
La carta è certamente biodegradabile e riciclabile, ma dovremmo anche sapere da quali alberi proviene e con cosa viene sbiancata. Il vetro può essere riciclato all'infinito, mentre la plastica no, ma rimettere in circolo il vetro richiede un'enorme quantità di energia. Il tetrapak è sicuramente comodo e ottimo per la protezione dell'alimento e del suo trasporto ma il suo riciclo è complicato: bisogna separare 3 materiali diversi che lo costituiscono (carta, plastica e alluminio) e di certo questa è una procedura piuttosto complicata e probabilmente dalle rese non altissime.
Insomma, per decidere con esattezza quale sia il materiale più “green” quando si acquista un prodotto bisognerebbe conoscere il suo LCA (Life Cycle Assessment) ovvero l'analisi dell'intero ciclo di vita dell'oggetto (“dalla culla alla tomba”).
L'LCA è un metodo oggettivo di valutazione e quantificazione di un prodotto, di un'attività o di un processo, che tiene conto dell'energia consumata per crearlo, delle sostanze immesse nell'ambiente, la CO2 prodotta, gli scarti di lavorazione, il consumo di acqua, ecc. Il tutto a partire dall'acquisizione delle materie prime fino a fine vita. Il calcolo fornisce dati scientifici interessanti ma è piuttosto costoso e complesso (utilizzato per esempio per assegnare il marchio Ecolabel).
Certamente prediligere prodotti senza troppi imballaggi superflui sarebbe già un buon inizio.

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