Oriana Fallaci ha ragione? Terza puntata

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Oriana Fallaci era una famosa giornalista toscana.
Sconvolta dall’attacco alle Twin Tower dell’11 settembre 2001 ha dedicato gli ultimi anni della sua vita scrivendo vari articoli e libri dove attaccava ferocemente l’Islam e così scatenando un acceso dibattito. Famosa fu la risposta di Tiziano Terzani al suo libro La rabbia e l’orgoglio.
Jacopo Fo all’epoca scrisse un istant book cercando di capire le motivazioni della “rabbia” di Oriana Fallaci e raccontando il suo punto di vista.
Abbiamo pubblicato le prime due puntate sul Cacao della Domenica che potete leggere qui e qui, vi proponiamo la terza.

Oriana Fallaci ha ragione?
Terza puntata

La storia del Mediterraneo è la storia delle migrazioni guerriere. Iniziano i mercanti semiti, poi gli invasori Dori che conquistarono la Grecia e poi la magnifica Creta. Poi attaccano i Troiani, poi sono i Persiani a attaccare i greci. Intanto i Romani, cugini dei Dori, spodestano i post-matriarcali etruschi e poi si gettano contro i Cartaginesi, di origine mediorientale sterminandoli e arrivano a dominare tutto il Mediterraneo spingendosi per terra fino a Alessandria d'Egitto.
La caratteristica comune a tutti gli invasori, allevatori guerrieri, era la brutalità che andava oltre il sadismo più malato.
I Romani quando presero Cartagine e la distrussero definitivamente, uccisero 500mila tra uomini donne e bambini. Non ne uccisero di più solo perché non ce n'erano più. Erano finiti. E potremmo proseguire per ore narrando come Giulio Cesare sterminò gli Eburoni, nobile popolo gallico, fino all'ultimo bambino. E se ne vantò nel suo De Bello Gallico, raccogliendo il plauso dei concittadini. Traiano si dilettò a massacrare al Colosseo quarantamila prigionieri di guerra, in un mese di spettacoli sanguinosi che avevano lo scopo di allietare un popolo privo di ogni senso di pietà. Giusto per restare in tema cristiano potremmo ricordare come i crociati diretti in Palestina si siano fermati a sterminare gli abitanti di Costantinopoli ammazzandoli a decine di migliaia dimenticandosi che erano loro stessi cristiani. Poi ci fu il massacro di tutti gli abitanti di Gerusalemme. I testimoni raccontano che i vescovi cristiani benedirono i crociati vittoriosi immersi nel sangue fino alle ginocchia. Il cristianesimo può vantare secoli di torture e roghi autorizzati dai religiosi, guerre fratricide spietate... E se nella tratta degli schiavi ebbero come alleati spesso i razziatori arabi, non si può certo imputare a questi quel centinaio di milioni che morirono durante il trasporto in America e durante la schiavitù.
E se anche secoli di persecuzione degli ebrei non sono una prerogativa solo cristiana gli arabi furono dei buoni samaritani a confronto dei tedeschi, dei russi o degli italiani. È, comunque, un vanto tutto europeo è il massacro di decine di milioni di nativi americani e di centinaia di migliaia di aborigeni australiani. Siamo riusciti a cancellare dalla faccia della terra decine di popoli. Di tasmaniani in tasmania non ne è sopravvissuto neanche uno!
La stessa sorte è toccata a molte etnie americane.
Per non parlare dei quasi cento milioni di morti che costarono le due guerre mondiali e le decine di milioni di morti sotto Stalin. E che dire delle centinaia di migliaia di persone uccise nei campi di concentramento dei golpisti sud americani, i desaparecidos, le scuole di tortura della Cia. Credo che se ci mettiamo a contare i morti e gli orrori a noi cristiani non ci batte nessuno. Gli islamici non hanno mai bruciato centinaia di migliaia di eretici e streghe, non hanno mai soggiogato interi continenti provocando direttamente o indirettamente il decesso del 90% degli abitanti, non hanno mai organizzato campi di sterminio su scala industriale, non hanno mai organizzato guerre mondiali, non hanno mai buttato le bombe atomiche e sono più di duecento anni che non hanno modo di colonizzare un bel niente perché ci siamo presi tutto noi. Recentemente alcuni intellettuali arabi si sono interrogati molto francamente sul rapporto tra terrorismo e Islam. E sono arrivati a dire che ci deve esistere certamente un rapporto che va capito e studiato. Infatti è indiscutibile che la maggioranza degli atti terroristici compiuti negli ultimi venticinque anni sia stato opera di credenti islamici. Ma del resto anche più del 90% dei morti causati dai terroristi sono di religione islamica e il 90% degli attacchi si svolgono in paesi a maggioranza islamica.
Comunque io credo che anche noi cristiani dovremmo interrogarci sul rapporto tra imperialismo, sterminio e cristianesimo, visto che, da sempre siamo i più fanatici organizzatori di olocausti. Gli Islamici sono più terroristi di noi cristiani che però li battiamo alla grande quando si tratta di escogitare un sistema per eliminare milioni di persone molto rapidamente e a costi contenuti. E forse chiamiamo terrorismo la lotta di gente che non ha grandi mezzi militari... Sharon ha la bomba atomica, armi di produzione statunitense, missili e quant'altro. Molti palestinesi hanno solo la loro vita. E allora quella di Sharon si chiama guerra mentre quella dei palestinesi si chiama terrorismo. Basta solo intenderci sulle parole. Ma al di là delle parole non esiste differenza sostanziale tra la violenza del blocco cristiano e quella del blocco islamico come non ne esisteva tra blocco statunitense e blocco sovietico. E non è un caso che una volta che blocco statunitense e islam uniti hanno vinto l'impero sovietico poi hanno iniziato a litigare. E gli islamici quindi sono diventati i cattivi.
C’è da chiedersi se la nostra cultura non abbia bisogno di un po’ più di pietà cristiana e amore per la pace… Il sospetto che ci serva sempre avere un nemico… Non riusciamo ancora a liberarci del retaggio millenario della guerra.
Le culture che si basano sul sistema patriarcale e sull'oppressione della donna e della sessualità è impossibile rinunciare allo scontro e al tentativo di dominare il mondo.
Sgombrato il campo dalla supposizione errata che l'Islam sia strutturalmente più violento del Cristianesimo ci resta comunque il problema di cosa fare per fermare la minaccia islamica, visto che abbiamo ipotizzato, al fine di condurre questo dialogo, che realmente ci sia e sia il pericolo numero uno.
Credo che per salvarci dall'Islam innanzi tutto dovremmo capire come funziona il modo di ragionare di 600 milioni di islamici che, appunto, vivono sotto regimi più o meno dittatoriali. È importante capire come ragionano. La Fallaci stessa, ha scritto che la democrazia non si esporta con le armi e per questo lei era contraria alla guerra in Iraq. E questo fa indubbiamente onore alla sua saggezza visto che molti sono ancora convinti che il modo migliore di modernizzare i popoli sia andare a casa loro in tenuta da combattimento. Inoltre lei ha scritto che solo se un popolo ha maturato un desiderio insaziabile di democrazia può ottenerla. E anche questo lo condivido appieno. È musica per le mie orecchie. Ma la ricetta che, forse ironicamente, ha proposto per la crisi in Iraq (lasciarli bollire nel loro brodo dittatoriale finché non avessero la coscienza necessaria per liberarsene) non mi sembra una soluzione accettabile anche se filosoficamente dignitosa. Perciò vorrei provare a mettermi nei panni di un islamico soggiogato da una dittatura fascista, per capire quale sarebbe il mio punto di vista sul mondo e spero tu voglia seguirmi in questo esperimento. Eh sì perché, mentre una gran massa di europei è assillata dalla minaccia islamica, loro, gli islamici, vivono un'ansia speculare. Perché appena un musulmano si accorge che è sottomesso con la forza a un regime corrotto, ha generalmente anche la capacità di notare che questo regime è al potere grazie all'appoggio politico e militare di Usa, Gran Bretagna o Francia. Uniche eccezioni la Libia, la Siria e l'Iran che a tortura violazioni dei diritti, umani e corruzione hanno poco da invidiare ai paesi arabi alleati del blocco occidentale. E il nostro islamico si accorge pure che le ricchezze del suo paese finiscono in gran parte in mano alle multinazionali occidentali. E generalmente intuisce che questo neocolonialismo viene dopo qualche centinaio di anni di colonialismo aperto e violento. Per due secoli questi popoli sono stati derubati dall'Occidente in modo selvaggio. Quindi se mi trovassi ad avere un grande potere e volessi fermare la minaccia islamica, per prima cosa mi occuperei di smettere di appoggiare governi dittatoriali e di addestrare i loro poliziotti musulmani alle più raffinate tecniche di tortura. I talebani afgani e Saddam non fanno eccezione a quanto detto visto che entrambi andarono al potere grazie all'appoggio economico e militare degli Usa. I cristiani sostennero Saddam in tutte le sue imprese più criminali come la guerra contro l'Iran e l'uso di gas su militari e civili. E non si fecero certo scrupoli per il fatto che Saddam praticasse la tortura su scala industriale. E Bin Laden era finanziato dalla Cia quando serviva contro i russi. E l’Isis pure prese soldi dall’occidente quando si voleva abbattere il dittatore siriano amico dei russi…
Non si può fare finta di non avere responsabilità nella situazione disastrosa nella quale vivono la maggioranza degli islamici.
(continua)